Progettazione del giardino e del centro: architetti Paolo
Mighetto e Marco Minari; supervisione Comune di Torino: arch. Alessandra
Aires (Ufficio Urbanizzazioni); consulenti agronomi: dr. Stefano Fioravanzo
e dr. Marta Vitale; realizzazione del Centro: Pro-Edil s.r.l. (Torino);
realizzazione del giardino: Tecneco s.r.l. (Torino).
Importo dei lavori: 600.686,25 euro; superficie a verde: ca. 5.000
mq.
La maglia dei pilastri della vecchia fabbrica si trasforma in una
rete verde di pioppi cipressini (Populus nigra var. ‘Italica’)
a punteggiare un verde prato con dolci collinette. Il grande prato
dei pioppi occupa tutta la parte non edificata dell’isolato,
lambisce le otto volte superstiti trasformate nel centro “Bell’Arte” e
nella piazza coperta, si affaccia sulle vie con una piazzetta pedonale
dove le collinette sono artificiali e diventano panchine, in cemento
colorato rivolte verso l'albero dei sigari (Catalpa bignonioides).
Altre panchine diventano vasche per le piante aromatiche con timo
(Thymus serpillum), rosmarino (Rosmarinus officinalis) e lavanda
(Lavandula spica ‘Hidcote’) che profumano l’aria
e colorano lo spazio di sosta e relax. Sul lato opposto il verde
lascia spazio alle attrezzature di gioco per i piccoli, di fitness
per gli adulti e di sport per i ragazzi (un’area per il basket);
la piazza coperta, dal pavimento coloratissimo, ospita anche tavolini
e panchine per la pausa pranzo. Il giardino, la piazza e il Bell’Arte
sono immersi nel colore e formati dal colore, che ne individua,
segnala e indirizza pavimenti, percorsi e funzioni, in una ricca
e allegra combinazione.
Dalle panchine l’occhio segue le cadenzate ondulazioni del
parterre, osserva la memoria dei pilastri trasformati in alberi ed è guidato
con naturalezza verso le grandi volte del Centro e della piazza coperta,
con una rilassata dinamicità dai piacevoli contrasti; lo spazio
urbano si fa, esso stesso, territorio di comunicazione e di trasmissione
di emozioni, primo passo per una consapevole fruizione da parte degli
abitanti del quartiere e della città di un’area prima
anonima.
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